DOMENICA DELLE PALME - Rimozione del simulacro di Gesù Crocifisso dalla cappella

Le processioni con le statue dei Misteri avevano l’evidente funzione di introdurre i fedeli nel clima della Settimana Santa, preparandoli nello specifico ai giorni del Triduo pasquale nei quali vengono direttamente rievocati tradimento, arresto, passione, morte e resurrezione di Gesù.
Il primo atto del dramma ha luogo la Domenica delle Palme.
Nelle prime ore del mattino in tutte le parrocchie cittadine si rievoca l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, con una processione nel corso della quale i fedeli agitano rami di palma elegantemente intrecciati con antica maestria. Terminati gli adempimenti liturgici, a mezzogiorno, gli appartenenti all’Arciconfraternita della Solitudine si ritrovano nella chiesa di San Giovanni Battista a Villanova, loro sede.
Uno splendido Crocifisso a grandezza naturale che, ordinariamente, si conserva nella terza cappella a sinistra, viene staccato dalla parete ed adagiato nella cappella di fronte. Il braccio orizzontale della croce poggia sulla mensa dell’altare e quello superiore viene parzialmente introdotto all’interno del tabernacolo: segno teologico di Cristo che, nell’Eucarestia, rinnova misticamente il proprio sacrificio consumato sul Calvario, facendosi cibo per la vita spirituale dell’uomo.
A compiere l’operazione sono alcuni confratelli rivestiti dell’abito penitenziale, che salgono sulle scale e toccano il simulacro, coadiuvati da altri rimasti in borghese.
Il crocifisso viene quindi venerato da tutti i presenti, mentre la massa corale di San Giovanni esegue alcuni canti. Il successivo Mercoledì Santo, poi, nel corso di una cerimonia semipubblica, il simulacro verrà amorosamente lavato e profumato a cura delle consorelle.
L’origine del rito è incerta ma potrebbe risalire a una rievocazione simbolica della cena di Betania, alcuni giorni prima della passione, quando una donna venne a cospargere Gesù di un balsamo molto prezioso. Alle rimostranze degli apostoli per il presunto spreco Gesù rispose di lasciar fare, ripetendo l’annuncio della propria morte imminente: «Ha unto il mio corpo in antecedenza, per la sepoltura» (Mc 14,8).

- Testo tratto da "Misterius - La Settimana Santa a Cagliari" di Mauro Dadea e Mario Lastretti.
- Foto tratta dal sito del Comune di Cagliari.